Ser Andreuccio

01.05.2015 13:51

Tutto ciò che non è dimostrabile mette una certa inquietudine. Profanare una tomba fa un certo effetto, in ogni caso.

Il tema è quello della fortuna e il motivo che fa da filo conduttore a questa avventura di Andreuccio è l’industria umana legata al saper vivere. Vediamo che Andreuccio vive una sorta di processo di formazione. Anche i Promessi Sposi sono un romanzo di formazione. Lucia ha sempre paura e ha sempre creduto che uno bravo, buono e cristiano non gli può succedere niente di male, invece poi lei capisce che indipendentemente dal carattere il male esiste ed è nella natura umana. Impara questa lezione. Renzo è un ragazzo giovane ma è irruento nei confronti dell’ingiustizia. Lui impara negli eventi di Milano, deve confidare più in Dio di quanto avesse fatto prima, non deve farsi giustizia da solo ma ce ne sarà una divina. Pure Andreuccio fa questo percorso. Arriva provinciale, inesperto. Non si mostra così apertamente una cifra così elevata di quattrini! Andreuccio impara ad utilizzare meglio l’industria e a saper vivere dalle esperienze che vive in questa vicenda. Non è stupido, è soltanto un giovane che appare sciocco solo perché è inesperto, che si trova immediatamente catapultato in un mondo molto lontano da quello a cui era abituato. Si ritrova in una metropoli. Città più grande, più complessa. La sua formazione consiste nell’imparare ad affrontare le situazioni che la realtà gli offre e gli pone davanti. Le prime due esperienze si vede quanto lui sia sprovveduto, nell’ultima ha imparato la lezione e riesce a cavarsela e a risolvere una situazione molto spinosa. Questo percorso lo porta anche a porre rimedio ad un grande guaio che aveva commesso (seppur solo per inesperienza): i 500 fiorini d’oro! Grazie all’anello gli ritorna la quota se non di più. Solo che l’ha rubato ad un corpo in una tomba! Boccaccio pur essendo cristiano tende a mettere tra parentesi il giudizio morale, legato strettamente all’etica tradizionale. Non vuole formulare un giudizio sulla moralità di reazione di Andreuccio, ma sulla sua capacità di vivere in un mondo che gli pone degli ostacoli. La prima volta che troviamo una sconnessione tra giudizio morale e giudizio fondato su altri canoni. E’ piuttosto insolito, quasi unico. Finché non arriviamo a Machiavelli nel 1500 che dice che se un principe per ottenere beni comuni deve adottare dei sistemi, degli atteggiamenti moralmente disprezzabili ma che ottengono un risultato, il giudizio è positivo.

Lui è il protagonista della novella ed ha un antagonista: la fortuna. E’ importante perché se inizialmente sembra accanirsi contro il protagonista, alla fine in realtà lui vince sulla fortuna.

Nessun personaggio nelle novelle resta uguale dall’inizio alla fine: migliora, peggiora... ma subisce cambiamenti.

Tutto avviene perché è a Napoli, con tutti i vicoli, vicoletti. La città è metafora del mare, può cambiare in ogni momento.

Scansione temporale: quasi tutta la novella si svolge di notte. E’ il tempo degli intrighi, dei sotterfugi. La luce è simbolo di chiarezza.

In tutte 3 le sequenze c’è un momento critico, lo spannung. Questo danno è segnato da una caratteristica: il pericolo arriva sempre dall’alto e va verso il basso (cade nel fosso, nel pozzo e nella tomba). Scampare il pericolo è un movimento contrario. Il che pone una contrapposizione anche tra spazio chiuso (mistero, pericolo) e aperto. Questi movimenti simboleggiano il cambiamento dal giovane all’adulto. Simile a rituali primitivi, per segnare il rituale di passaggio dei giovani dall’età infantile a un’età più adulta. Boccaccio era a conoscenza di tribù primitive che chiudevano i loro giovani da soli in uno spazio buio chiuso ed angusto per fargli passare la paura. La successiva liberazione segnava il passaggio dalla gioventù all’età adulta.

Situazioni sempre ricorrenti: separazioni, eroe osteggiato dall’antagonista, prove da superare, lieto fine... 35 situazioni presenti nelle fiabe. Qui ce ne sono un po’.